Quando ci si rivolge al pediatra si ripone in esso la massima fiducia. Solitamente un genitore ascolta le parole del professionista e si fida. Purtroppo però vi sono dei casi in cui le diagnosi non sono corrette e si finisce in uno di quei casi che vengono genericamente definiti errori medici. Sono sovente situazioni serie in cui il bambino, per mancata diagnosi o diagnosi errata subisce lesioni o comunque conseguenze imputabili al medico e che lasciano, tal volta strascichi irreversibili. Fortunatamente sono casi sporadici, nella maggior parte delle volte ci si trova davanti a professionisti seri e preparati, tuttavia i casi di malasanità esistono e per questo motivo è bene comunque essere preparati e sapere come si deve reagire se ci si trova, malauguratamente, in uno di essi e si deve tutelare la salute del bambino.
Quando si può parlare di errore medico
L’errore medico è una condizione in cui mai nessuno si vorrebbe trovare, meno che meno quando si tratta di bambini. Ma quando si può parlare di errore? Per farlo bisogna poter dimostrare una connessione tra il danno subito dal bambino e l’operato del medico in causa, esattamente come avviene per gli errori nella chirurgia estetica o nella cura di patologie degli adulti. Si parla quindi di errate diagnosi o di cure sbagliate che possano essere rilevate con chiarezza e che non lascino dubbio sull’errata gestione del caso da parte del medico curante, in questo caso, appunto, il pediatra.
L’errore medico dunque si ravvisa nel caso di una mancata diagnosi o cura di una patologia abbastanza comune nei bambini, la torsione testicolare, che può avere anche come conseguenza irreversibile l’infertilità nel maschio. Altri casi sono errata diagnosi o mancanza di cure in caso di patologie quali appendicite e meningite o di malattie esantematiche che possono avere conseguenze gravi. Oggi, per esempio, molti pediatri fanno fatica a riconoscere malattie quali il morbillo per via del fatto che sempre meno bambini si ammalano per via della campagna di vaccinazioni degli ultimi anni. Se quindi capita che il bambino si ammali e il medico pare titubante non si dovrebbe esitare a chiedere un secondo o terzo parere. Anche la frattura del coccige, molto frequente nei bambini, non sempre viene diagnosticata o curata come dovrebbe.
Rientrano nel caso anche le cure di patologie a carico dello scheletro che vengono gestite in modo obsoleto, come per esempio la prescrizione di un busto per un petto escavato, terapia che non si utilizza più poiché vi sono altri metodi meno invasivi e decisamente più efficaci.
Risarcimento in caso di danno
Se il bambino quindi riporta dei danni attribuibili a negligenza o errore medico ci si deve necessariamente appoggiare al supporto di un legale che riuscirà a far ottenere un risarcimento congruo per i danni riportati. Esempio sono il gran numero di cause vinte da famiglie i cui figli hanno subito un danno in seguito alle vaccinazioni, in questo caso è lo Stato che deve risarcire poiché si tratta di un adempimento obbligatorio. Diciamo subito che qualsiasi sia il danno subito e imputabile a errore medico non si tratta di un percorso facile, ma che il risarcimento si può ottenere. Nel caso in cui ci si trovi in una di queste condizioni la cosa migliore da fare è sentire il parere di un legale in merito e seguire i suoi consigli al fine da ottenere un indennizzo per errore medico, anche del pediatra.