Cadute dei capelli. Cause e rimedi

È possibile contrastare la calvizie? Si tratta di una condizione permanente? Per rispondere a queste domande, è necessario, naturalmente, analizzare il caso specifico. Individuare cause, sintomi e decorso è il primo step per poter comprendere quale terapia possa essere adottata.

Negli ultimi anni il fenomeno della chirurgia della calvizie è sempre più conosciuto anche grazie a programmi Mediaset che hanno trasmesso speciali sul trapianto di capelli in turchia.

Effettuare ricerche nel web rappresenta un primo passo per iniziare a comprendere quali possano essere le opzioni di cui si dispone attualmente.

Dopo aver acquisito le principali informazioni riguardo alle soluzioni offerte dal mercato, è consigliabile rivolgersi a un tricologo esperto che possa analizzare la situazione e fornire indicazioni personalizzate in base alla condizione di ogni individuo.

 

Quando si parla di calvizie?

Una caduta di capelli moderata interessa tutta la popolazione e può essere considerata un fenomeno fisiologicamente normale. Ogni giorno si perdono circa 100 capelli. Questo processo non deve destare alcuna preoccupazione.

I nostri capelli, infatti, attraversano un ciclo di vita, che consta di una fase di crescita, definita fase anagen, una di regressione, la cosiddetta fase catagen e una di riposo, la telogen. Dopo la caduta, al termine della fase telogen, si ha una ricrescita.

Determinate condizioni influenzano e compromettano il corretto svolgimento del ciclo di vita del capello, impedendone la ricrescita. Le ragioni sono molteplici. Di seguito analizziamo le principali.

Cause della calvizie

  • Tra le principali cause della caduta di capelli, ricordiamo la componente ormonale. Facciamo riferimento, in particolare, all’alopecia androgenetica. Si tratta di una condizione così diffusa sia tra gli uomini (circa il 70% della popolazione maschile) sia tra le donne (al 40%), da essere nota con il nome di “calvizie comune”. È dovuta a una sensibilità dei follicoli piliferi a ormoni androgeni. Nonostante esistano dei farmaci che possono limitarne gli effetti, si tratta di una condizione irreversibile.
  • Il fattore ereditario deve essere annoverato tra le cause principali dell’insorgere della calvizie. In particolare si è notata una componente di familiarità in coloro che soffrono di alopecia areata. Si tratta di una condizione che implica una caduta di capelli che risulta nella formazione di chiazze glabre sul cuoio capelluto. Può estendersi a tutto lo scalpo, assumendo la definizione di alopecia totale.
  • Lo stress può essere considerato una delle cause scatenanti di una forma particolare di calvizie, definita alopecia da stress, o alopecia psicogena. Sebbene i fattori psicosomatici possano contribuire, in particolari periodi della propria vita, a una caduta di capelli superiore alla norma, si tratta generalmente di una forma di calvizie temporanea. Nel caso in cui questa situazione persista nel tempo, è necessario ricercarne le cause tra gli altri fattori analizzati.
  • L’alopecia da tricotillomania è dovuta a un disturbo ossessivo-compulsivo, che spinge l’individuo a tirare e strappare peli o capelli, causando un diradamento delle zone interessate.
  • Anche una cattiva alimentazione contribuisce a indebolire i follicoli piliferi. È importante seguire una dieta corretta, che garantisca un apporto equilibrato di tutti i nutrienti al nostro corpo, in particolare di vitamine A, B ed E, e di oligoelementi quali ferro, zinco e magnesio.

Trattamenti per la cura della calvizie

Una volta individuate le cause scatenanti della condizione, il tricologo sarà in grado di indicare i trattamenti più adatti a controllarne gli effetti. Indichiamo brevemente i farmaci più efficaci.

  • Finasteride. Conosciuta anche con i nomi Prostide, Propecia, Proscar, è un farmaco utilizzato per contrastare l’alopecia androgenetica negli individui di sesso maschile. Ha la capacità di inibire l’enzima 5-alfa-reduttasi di tipo 2, responsabile della miniaturizzazione dei capelli. È importante sottolineare che la sua efficacia non è immediata. I primi risultati si registrano ad almeno tre mesi dall’inizio della terapia e l’effetto si esaurisce 6-12 mesi dopo l’interruzione della cura.
  • Minoxidil. Farmaco ad uso topico, da applicare direttamente sul cuoio capelluto. La sua efficacia si limita esclusivamente al periodo di applicazione. La terapia dura 4 mesi, dosi e modalità di applicazione sono indicate dal medico.

Un complemento alla terapia farmacologica, è rappresentata dal trapianto di capelli, soluzione chirurgica che consiste nell’estrazione di unità follicolari, piccoli gruppi di capelli che contengono da una a cinque unità, dalla zona occipitale dello scalpo, definita area donante, e nel loro inserimento nelle zone glabre.