La felicità materna è un mito. Solo per il fatto di avere avuto un bambino non vuol dire che si sia sempre felici e l’idea che diventare mamme comporti in automatico uno status di felicità perenne non è vera.
In realtà, proprio questa idea ha creato situazioni dolorose per molte donne e le loro famiglie.
Avere un figlio è un cambiamento enorme sotto molti aspetti. C’è, in primis, l’arrivo di un piccolo neonato che è totalmente dipendente dai genitori e richiede un’attenzione quasi costante, giorno e notte. Questo è un grande cambiamento nell’attenzione di una donna quotidianamente. Molte donne se ne accorgono maggiormente quando tornano al lavoro o quando decidono di non tornare al lavoro. Le finanze sono spesso risicate. Poi ci sono i cambiamenti ormonali che si verificano con il parto e l’allattamento al seno. E tutti questi fatti spesso causano uno sforzo nelle relazioni primarie e in altre relazioni significative delle madri che si adattano alla loro nuova vita. Si tratta di cambiamenti personali, biologici e sociali che fanno tutti parte di questa importante transizione della donna a neomamma.
Se le neomamme si aspettano di entrare in uno stato di beatitudine una volta che il loro bambino è nato e questa cosa non succede, cominciano a chiedersi cosa c’è che non va in loro. Alexandra Sacks, una psichiatra riproduttiva che lavora con le donne in gravidanza e post-partum, dice di aver ricevuto centinaia di richieste di aiuto da donne con queste preoccupazioni. La Sacks spiega in un video pubblicato su You Tube che le donne possono trarre beneficio dal considerare la maternità come una transizione, proprio come l’adolescenza, che lei chiama “matrescenza”. Le identità delle neo-mamme sono in continuo cambiamento, in quanto soggette a cambiamenti ormonali e corporei.
La dott.ssa Sacks parla del “push and pull” che le nuove madri spesso sperimentano. Hanno un aumento dell’ossitocina ormonale che aumenta il legame che sentono con il loro bambino, attirando la loro attenzione verso di loro. Nel frattempo, le loro menti si allontanano perché sono consapevoli degli aspetti di sé stesse che si stanno perdendo. Ricordano la loro identità in relazione a molte parti della loro vita, come il lavoro, altre relazioni e gli hobby. Sono anche consapevoli dei loro bisogni fisici, come il sesso, il mangiare e dormire. Così, entrano in un braccio di ferro emotivo. Questa non è depressione post-partum o qualsiasi altra malattia. È una parte naturale del passaggio alla maternità.
È impossibile prepararsi alle interminabili esigenze della maternità, che sono estenuanti. Ne consegue la perdita della libertà personale. Quindi, le madri hanno bisogno di sostegno, se non altro per dare loro un po’ di tregua o per confermare che le loro esperienze sono normali. Ma molte madri si sentono isolate anche perché il loro legame con il bambino è così forte e richiede molta attenzione. Questo rende importantissimo avere legami con altre madri.
Come ogni altra parte della vita, essere madre è multidimensionale, con alcune parti divertenti e altre difficili (e alcune sono entrambe!). Diventare madre non solo accade, ma è piuttosto un processo. Come ha detto la Sacks, “Quando nasce un bambino, anche una madre”. Di conseguenza, siate gentili con voi stesse.
Ricordate anche che il periodo preconcezionale e la gravidanza sono fasi importanti per mettere le basi anche per la salute del vostro bambino. Ecco perché è importante fin da quando si programma una gravidanza l’assunzione di un supplemento di acido folico che contenga 400 mcg/die, e che va assunto da almeno un mese prima del concepimento e per tutto il primo trimestre di gravidanza (leggi di più su Folindex.it ); in questo modo si ridurrà del 70% il rischio di mettere al mondo un bambino affetto da disturbi del tubo neurale (DTN).
Un bambino sano è un bambino felice!