Ogni tanto capita di sentire qualche bella leggenda metropolitana sul latte materno che, evidentemente, non è mai abbastanza, dopo i primi mesi diventa acqua e non sazia, non nutre e anzi, può addirittura essere nocivo per il bambino che sicuramente crescerà male e denutrito. Queste sono solo alcune delle falsità che circolano sull’allattamento materno e sul latte di mamma. Chiaramente niente di tutto questo è vero, il latte materno è specie specifico, quindi calibrato assolutamente e specificamente sulle necessità del neonato. Non solo, il latte materno si modifica nel corso del tempo e nel corso della giornata, adattandosi e calibrandosi sulle esigenze di ciascun bambino.
L’allergia al lattosio, la mamma non è una mucca
Una delle inesattezze peggiori che sonno state diffuse sul latte materno è che questo possa provocare allergie. Ora, chiariamo subito un punto fondamentale: il latte materno di per sé non da alcuna allergia. Ci sono dei rarissimi casi in cui realmente il bambino non tollera il latte della madre ma stiamo parlando di gravi patologie e, come detto veramente molto, molto rare. Non è proprio rarissimo, ma comunque accade con poca frequenza, che il neonato sviluppi delle allergie mentre è allattato al seno. Ecco, in questo caso viene sempre incriminato il latte materno.
La soluzione proposta dai medici più di una volta è quella di sospendere l’allattamento e di allattare artificialmente il bambino. Ora serve davvero fare chiarezza. Non è il latte materno a causare eventuali allergie nel neonato quanto alcune proteine che passano nel latte e che vengono ingerite dalla mamma. Tra queste, per esempio, può indurre reazione allergica il lattosio, che tra le altre cose è presente nel latte formulato, dato che la formula è composta di latte vaccino addizionato con vitamine.
Cosa fare se il bambino mostra i sintomi di un allergia
Per prima cosa non si deve smettere assolutamente di allattare. In seconda istanza, se compaiono delle eruzioni cutanee significative, prima di demonizzare il latte di mamma, controllate se il bambino manifesta altri sintomi quali diarrea, dolori addominali, scarso accrescimento. In questi casi potrebbe veramente esserci un’allergia, ripetiamo, alle proteine introdotte nella dieta della mamma, in particolare al lattosio.
La mamma allora potrà eliminare per 7-10 giorni il latte e i suoi derivati e verificare se il disagio nel bambino continui o meno. Nel caso si scoprisse che è quello la causa, si potrà reintrodurre lentamente e a piccolissime dosi. Non serve che la mamma elimini dalla sua dieta chissà quali alimenti, così come non serve dare adito a sciocchezze quale quella del latte materno che puzza se si mangia aglio o cipolla e che diventa piccante se si mangia speziato.
Allora come elimino l’allergia?
In definitiva l’unico modo per fare prevenzione è quella di eliminare l’allergene, ma va anche detto, a onor del vero, che non vi sono studi scientifici che dimostrino con assoluta certezza che alimenti ingeriti dalla mamma possano indurre allergie alimentari nel neonato. Si tratta di congetture avvalorate da alcuni casi, ma nulla di accertato in modo inconfutabile. Vige quindi la regola del buonsenso, facendo attenzione ma senza farne una patologia.