Molti genitori vogliono conoscere quali possano essere le allergie più comuni nei neonati così da poterle riscontrare e soprattutto trattare. Non si tratta di fenomeni allarmanti né che devono indurre preoccupazione: la cosa fondamentale è che ci sia un’attenta valutazione da parte del pediatra che è una figura cruciale per i primi mesi di vita di un bambino.
Le allergie di stagione nei neonati
Il sistema immunitario di bambini appena nati non è ancora del tutto funzionante. Il che vuol dire che potrebbero esserci delle reazioni eccessive nei confronti di alcune sostanze, note come allergeni. Tra le allergie più diffuse nei neonati non si può fare a meno di parlare di quelle stagionali. Rinite e congiuntivite sono tra i principali fastidi determinati dall’esposizione ai pollini provenienti da svariate tipologie di piante. Starnuti, naso che cola e ostruzione nasale sono alcuni dei sintomi principali che potrebbero essere evidenti in un neonato. Altra caratteristica di un bambino con un disturbo del genere è quella di avere un aspetto particolare per via delle occhiaie e soprattutto ci si accorge che respira solamente col naso.
Le allergie agli acari della polvere
I neonati sono molto delicati, per cui anche una minima esposizione a questi allergeni potrebbe far sviluppare sintomi manifesti. Questi proliferano principalmente in zone umide e ovviamente anche all’interno delle case dove possono trovare cibo in abbondanza e proseguire il loro ciclo vitale. Ecco perché è meglio che la camera dove dorme il bebè sia quasi del tutto priva di arredi e soprattutto di tappeti, moquette e tende pesanti. Questi sono solo alcuni dei punti dove è possibile trovare acari della polvere. Inoltre, è bene che non vi siano peluche e anche libri in eccesso in quanto potrebbero diventare una zona molto gradita agli acari. Vale anche la pena sottolineare che gli acari potrebbero sopravvivere anche all’interno di materassi: ecco perché è fondamentale che il neonato dorma su materassi in schiuma di lattice o poliuretano che prevengono qualsiasi rischio. Per quel che concerne le coperte, meglio evitare quelle di lana o con piume, prediligendo alcune sintetiche con lenzuola di lino o cotone.
Allergie alimentari nei neonati
Non è impossibile notare i tipici sintomi di allergie alimentari nei neonati. Queste si manifestano qualora entrino in contatto con sostanze che il loro sistema immunitario riconosce come estranee e quindi attacca. L’allergia alimentare non deve però essere confusa con l’intolleranza: quest’ultima è una reazione non controllata del sistema immunitario, quasi equiparabile ad un’intossicazione. I cibi che potrebbero determinare sintomi particolari sono uova, latte, pesce, fragole, pomodoro, arachidi, soia e noci, per fare qualche esempio. Ovvio che un neonato non è in grado di mangiare questi alimenti, ma con la crescita potrebbe venire a contatto con omogeneizzati e preparati che ne contengano anche solo tracce. I sintomi comuni sono orticaria ed eczema, oltre a prurito e gonfiore localizzato (labbra, palpebre). Senza dimenticare che le allergie possono manifestarsi in forma di coliche e diarrea, così come vomito, crisi respiratorie e anafilassi, ossia una forte reazione immunitaria (molto rara).
Come trattare le allergie nei neonati?
Molti genitori vanno in tilt nel momento in cui notano sintomi particolari in un neonato. Il trattamento per eccellenza delle allergie dei bambini piccoli prevede l’utilizzo di antistaminici che sono in grado di bloccare l’azione dell’istamina. Proprio questa è la molecola d’eccellenza rilasciata quando vi è una risposta allergica. Meglio prediligere l’utilizzo delle gocce da somministrare per via sublinguale così da avere una risposta immediata. Questi farmaci possono essere dati senza problemi anche in ambito domiciliare, dopo aver chiesto consiglio al medico o al farmacista di fiducia. Ci sono anche situazioni più serie dove potrebbe essere necessario l’utilizzo di cortisone (sempre in gocce o fiale, nei casi più seri) che agisce nell’ostruzione respiratoria.